L’ecocardiografia fetale rappresenta l’esame più complesso nella valutazione del benessere fetale. Le linee guida della sieog (società italiana di ecografia ostetrico- ginecologica) includono nello “screening delle cardiopatie congenite”, la valutazione delle quattro camere cardiache (due atri, due ventricoli, valvola mitralica, valvola tricuspidale e setto interatriale) e lo studio degli assi lunghi (ventricolo sinistro in continuità con l’aorta ed il ventricolo destra con l’arteria polmonare).
Questo esame, permette di sospettare la presenza di una cardiopatia, e di conseguenza, inviare la paziente ad un centro di riferimento che eseguirà la vera ecocardiografia fetale per definire la diagnosi e programmare il follow up nelle settimane successive di gestazione ed il counseling cardiologico.
L’ecocardiografia fetale, obbligatoria per pazienti diabetiche o con familiarità per pregressa cardiopatia congenita, nel nostro centro si esegue routinariamente “integrata” nell’esame morfologico del feto alla 21° settimana di gestazione, o come indagine singola su richiesta del ginecologo di riferimento.
Tale esame è un’analisi complessa e dettagliata dell’anatomia cardiaca fetale e della sua funzionalità (durata media dell’esame circa 25 min).
L’ecocardiografia fetale valuta strutture cardiache non visualizzabili nello screening come le vene polmonari, la cui assenza o decorso anomalo determinano una grave patologia neonatale; il timo, ghiandola retrosternale che risulta assente o ipoplasica nelle patologie del cono-tronco; la vena brachiocefalica, l’arteria succlavia aberrante destra, che risulta essere correlata alla sindrome di down quando in posizione anomala e creare uno sling (anello incompleto) dietro la trachea.
La scansione tre vasi trachea permette di analizzare il calibro dell’arteria polmonare, il tratto istmico dell’arco aortico e sospettare patologie come la coartazione aortica lieve e le stenosi della valvola polmonare.
Il color doppler ed il doppler pulsato, analizzano il flusso attraverso le valvole cardiache per evidenziare le insufficienze o le stenosi valvolari. Le metodiche in 3d e 4d completano l’indagine diagnostica.
La diagnosi di una patologia cardiaca grave, richiede la nascita del feto (trasferimento in utero) presso una struttura di 3° livello dotata del servizio di emodinamica e della cardiochirurgia pediatrica per garantire assistenza immediata al neonato.
Il nostro centro dopo aver definito con accuratezza la diagnosi della patologia cardiaca, esegue il counseling con la coppia, analizzando il rischio genetico della singola cardiopatia fetale e contatta il cardiochirurgo ed il cardiologo pediatrico delle strutture di 3° livello, dove avverrà il parto e la successiva assistenza al neonato.
Il follow up della cardiopatia fetale prima, della nascita (controlli ripetuti del cuore fetale per stabilire l’evolutività della cardiopatia), avvengono presso il nostro centro gratuitamente fino al momento del parto.