L’ecografia dell’accrescimento fetale, viene eseguita secondo le nuove linee guida internazionali alla 35° settimana di gestazione, poichè molti ritardi di crescita avvengono in questo periodo della gravidanza.
Si valutano i parametri biometrici del feto, come la circonferenza addominale, la lunghezza del femore, la quantità di liquido amniotico e la posizione della placenta ed il suo grado di maturazione. La flussimetria rappresenta uno strumento diagnostico fondamentale per i feti che manifestano un difetto di crescita, poichè valuta la distribuzione sanguigna fetale, ovvero come l’ossigeno venga distribuito nei vari organi.
Si analizza il flusso dell’arteria cerebrale media, dell’arteria ombelicale ed il loro rapporto; il flusso delle arterie uterine materne ed infine il doppler del dotto venoso ma soltanto nei casi più gravi. I feti con difetto di crescita entrano in un protocollo di sorveglianza flussimetrica fino all’espletamento del parto o alla sua induzione anticipata.
L’esame ecografico inoltre valuta anche i reni, lo stomaco e la vescica. Si analizzano strutture cerebrali come l’insula e le scissure per escludere il sospetto di anomalie della migrazione neuronale ed infine uno studio cardiologico per escludere l’insorgenza tardiva di patologie come le cardiomiopatie o le stenosi valvolari.